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Sabato 26 febbraio 2005 il Duca d’Aosta presenterà all’interno degli «Incontri al Caffè» di Romano Battaglia il suo ultimo libro, Il mio sogno mediterraneo (ed. Polistampa). Si tratta di un singolare manuale per la coltivazione delle piante grasse, arricchito da bellissime immagini dell’isola di Pantelleria, dove Amedeo coltiva personalmente centinaia di varietà di succulente.

Da quest’anno i celebri incontri della Versiliana hanno anche un’edizione invernale, che ha luogo nel cinquecentesco Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta.

La presentazione, coordinata da Mario Bernardi Guardi per la sezione «I percorsi della Storia», vedrà la partecipazione anche della moglie del Duca, donna Silvia Paternò di Spedalotto, e dell’assessore alla cultura del Comune di Pietrasanta, Massimiliano Simoni.



Nel volume Amedeo d’Aosta racconta delle amicizie strette sull’isola di Pantelleria e della sua esperienza, più che decennale ormai, come collezionista di “piante grasse”. Una passione riconducibile a quella per l’Africa, cui i Savoia-Aosta da sempre sono legati e da cui quelle piante provengono.
Ma leggendo il libro si scopre che l’innamoramento vero e proprio risale a dodici anni fa, alla scoperta dell’isoletta (83 chilometri quadri, un clima particolarmente adatto alle xerofite) dove insieme alla moglie Silvia Paternò ha acquistato un tipico “dammuso” in una valle ventosa ed assolata, creando un giardino suggestivo e libero da schemi, in cui alla macchia mediterranea si mescolano essenze esotiche, alberi rari.
Successi e insuccessi incontrati dal duca nella coltivazione di piante provenienti da ogni angolo del mondo si alternano in questo volume a ricordi di famiglia, annotazioni botaniche, semplici osservazioni scaturite dalla pratica e belle foto di un’isola da sogno. Tale è il suo amore per le succulente che più di una volta si è destato in piena notte, pur di ammirare e fotografare gli esemplari che fioriscono solo in quelle ore. La collezione è formata da diverse centinaia di specie, basti pensare che del solo genere Aloe ne sono presenti quasi 100. Oltre agli utili consigli per questo particolare tipo di coltivazioni, la seconda parte del libro, a cura di Maria Novella Batini, fornisce la “carta d’identità” di 35 esemplari notevoli della collezione: nome, famiglia, luogo d’origine, tratti particolari e… l’immancabile foto.

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