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Medioevo Latino, 01-07-2019, ––
Il volume accoglie l’edizione critica e il commento dell’opera di Carlo Alberti, fratello di Leon Battista. I due fratelli nacquero entrambi fuori dal matrimonio da Lorenzo di Benedetto e dalla stessa madre. Non è sicuro chi dei due fosse il primogenito, ma rimane il fatto che fra i due fratelli corresse poca differenza d’età, se entrambi frequentavano il ginnasio padovano di Gasparino Barzizza nella seconda metà degli anni ’10; non si può inoltre escludere che anche Carlo, come Leon Battista, abbia proseguito gli studi a Bologna dopo il 1421 (anno della morte del padre). I due fratelli rimasero sempre molto legati, anche nell’esercizio delle «buone art
i e lettere», nonostante Carlo si sia dedicato soprattutto alla mercatura: nella società di famiglia a Venezia e a Londra (senza successo) e quindi, tra il 1442 e il 1443, a Bologna. Sono dell’autunno 1450 e poi del febbraio 1461 le raccomandazioni, infruttuose, di Leon Battista: prima a Meliaduse d’Este (nell’epistola di dedica dell’Ex ludis rerum mathematicarum) e quindi ai Gonzaga. Ancora in vita dopo il 13 dicembre 1462, Carlo dovette morire prima dell’ottobre del 1468. Di tutta l’opera di Carlo Alberti rimane in latino soltanto un epigramma indirizzato a Francesco Ariosto detto il Peregrino (di cui si dà l’edizione a p. 201 e il commento alle pp.
395-66) e conservato al f. 13r del ms. Vat. Ross. 1138. Il codice contiene inoltre ai ff. 1r-8r il De oleo Montis Zibinii dell’Ariosto (privo della lettera di dedica a Borso d’Este, con alcuni capitoli di cui è riportato soltanto il titolo e con l’epilogo incompleto); al f. 8r un anonimo adattamento del carme Aponus di Claudiano; ai ff. 8v-9r un’anonima nota in volgare sulle virtù e sulla scoperta dell’olio curativo; ai ff. 9v-13r altri capitoli del De oleo Montis Zibinii dell’Ariosto; al f. 13v il medesimo adattamento di Claudiano del f. 8r; in3ne ai ff. 13v-15r alcuni epigrammi in lode dell’Ariosto, fra i quali quelli di Gilberto Grineo e Luca Ripa.