Bestiario storico della città di Firenze
Toscana Oggi, 23-06-2019, ––
La storia di una città è fatta dai personaggi che lì hanno abitato, che vi sono nati o morti, o vi hanno compiuto una qualche impresa restando impressi nella memoria collettiva. Vale per le persone, ma a quanto pare anche per gli animali, siano essi reali o mitologici: ce lo mostrano Luciano e Ricciardo Artusi nel nuovo libro Gli animali nella storia di Firenze (Editrice Sarnus, pp. 304, euro 20).
Tutti sanno che il Marzocco, uno dei simboli di Firenze, è un poderoso leone che sostiene lo scudo su cui è inciso il giglio. Ma i leoni troneggiano anche
sopra l’ingresso di Palazzo Vecchio e sulla Torre d’Arnolfo, ornano fontane e bassorilievi e danno il nome a due vie del centro storico. L’Aquila occupa lo stemma della fazione dei Guelfi e quello dell’Arte di Calimala: simbolo di giustizia, compare anche ai piedi di Dante nel celebre monumento in piazza Santa Croce. Dall’Agnello alla Vipera, sono tantissimi gli animali protagonisti della storia cittadina, sia che si tratti di cronache ufficiali, sia che si scavi nel terreno della leggenda. Ficcando il naso qua e là nelle opere d’arte, fra tele
eccelse e sculture immortali, oppure per le strade, nei palazzi e nei giardini, o magari spulciando qualche vecchio giornale, incontriamo un bestiario variopinto, dove non mancano le specie fantastiche come il Pegaso o il Grifone.
Luciano Artusi e il figlio Ricciardo, entrambi profondi conoscitori del passato fiorentino, ce ne svelano qui il lato «animalesco», in una ricca galleria illustrata – o forse uno zoo – fatta di scorci artistici e memorie che spaziano dal sacro al profano, dall’epico al grottesco... un po’ come tutte le vicende umane.