La Piazza dei Miracoli: numeri e alchimie
Corriere fiorentino, 31-05-2019, ––
Cattedrale, Battistero, Torre: la caccia a geometrie e simboli antichi

La sua bellezza, la sua armonia incantano all’istante. Ma dietro la meraviglia del bianco del marmo sul verde del prato, delle colonne e della Torre Pendente, c’è molto di più. Ci sono geometrie e alchimie, numeri che si fanno parole e viceversa, cultura cristiana ma anche ebraica, c’è un «errore» che rende più difficile leggere le regole del «recinto sacro» che racchiude i tre edifici di piazza dei Miracoli. È questa la tesi della ricerca sfociata nel libro «Pisa lo spazio e il sacro» di Franca Mantenti Valli, architetta che ha mappato la piazza ed i tre edifici alla ricerca del disegno teologico-matematico che ha dato vita
al più grande complesso architettonico dell’Occidente cattolico nel XI secolo. Secondo Mantenti Valli lì tutto è stato pensato e realizzato all’interno di una costruzione simbolica in cui le distanze e i numeri hanno una precisa funzione teologica e mistica, per fare delle forme un medium del messaggio cristiano, della stessa parola Dio. E non solo. Per l’autrice del libro, edito da Polistampa, l’attuale Battistero non è quello progettato—ecco l’errore—e la sua alta cupola, non originale, ha alterato le proporzioni tra Battistero, Cattedrale e Torre, inseriti in un cerchio sacro, con la Torre disallineata rispetto all’asse centrale. Il convegno sarà aperto dai saluti di Aureliano Benedetti, president
e della Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze, e di Luigi Dei, rettore dell’Ateno di Firenze. la prima sessione «la via pisana delle conoscenza » vedrà gli interventi di padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato, Luigi Grasselli e Franca Manenti Valli. Alla seconda sessione «il mondo salverà la bellezza», coordinata da Paolo Ermini, direttore del Corriere Fiorentino, parteciperanno Filippo Camerota, Maurizio De Vita, Andrea Muzzi e Carlo Sisi. Si parlerà di numeri e simboli e pietre, senza dimenticare, come sottolinea il cardinale Gianfranco Ravasi nella prefazione, che «Il vero tempio è la Chiesa, l’ekklesia, l’assemblea del popolo di Dio, un santuario esistenziale, un tempio nel tempo».