Elogio della provincia
Artribune Magazine, 01-05-2019, Antonio Natali
La provincia è trascurata dai governi centrali, ma non è inerte. Può essere, anzi, più vigile e memore delle città. Ne dà prova Pontassieve, che da Firenze dista pochi chilometri e che giusto di questi tempi allestisce nelle stesse stanze del suo Municipio un’esposizione di dipinti e sculture che furono della raccolta di Carlo Ludovico Ragghianti. Sono opere d’alto tenore poetico e di paternità illustri: da Giorgio Morandi a Carlo Levi, da Alberto Viani a Emilio Greco, d
a Filippo De Pisis a Carlo Mattioli. Opere esibite con l’intento d’attestare le relazioni di stima e d’affetto che legarono artefici di spicco a un uomo tutto vòlto a coniugare etica, estetica e politica. Sempre. Con coraggio e senza risparmio: prima, opponendosi al regime fascista (di cui, ancora adolescente, patì la violenza e dopo, da adulto, il carcere), poi partecipando con un ruolo di preminenza alla Resistenza armata, infine prodigandosi per un’istruzione democrati
ca della cultura figurativa. Un uomo – Ragghianti – che tanto s’adoperò per arricchire Firenze di creazioni contemporanee e per educare all’arte del Novecento una città riluttante al nuovo, com’è appunto Firenze. Che infatti ha di lui serbata poca o punta memoria. A rinverdirla prova ora un luogo che di Firenze è alle porte, una terra della provincia. Lo fa senza presunzione; con quella generosità e quell’umiltà che della provincia sono sovente qualità peculiari.