Le signore della pittura e i giorni di Firenze
Corriere fiorentino, 30-09-2018, Luca Scarlini
Fillide Giorgi, con l’amica Leonetta Pieraccini, era stata allieva di Giovanni Fattori: entrambe furono poi legate al severo magistero di Giovanni Costetti, temperato di simbolismo nordico. Le due signore della pittura, compagne di studi, erano in contatto continuo, come anche lo erano i consorti, Arrigo Levasti, studioso di mistica e filosofia (a cui è intitolato il lascito della sua biblioteca specializzata a San Marco) e Emilio Cecchi, di cui la mogli
e firmò un notevole ritratto nel 1919, conservato all’Archivio Contemporaneo Bonsanti del Gabinetto Vieusseux. I riferimenti della sua opera rimandano a Cézanne, in primo luogo, con una sequenza di nature morte, dalle sobrie gamme cromatiche, come quella che compare nel bel Ritratto di Arrigo che legge del 1918. Altrettanto felice una sequenza di bozzetti fiorentini, che permettono allo storico di ricostruire ambienti e atmosfere, scene di esistenza di
tutti i giorni, come Dalla modista (1913), Merenda alle Cascine (1913), Ponte rosso (1930), fino ad approdare all’incantevole opera-manifesto Vita quotidiana (1952) conservata alla Galleria d’Arte Moderna. Una ampia selezione delle opere dell’artista compare ora nell’interessante mostra Artiste, curata da Lucia Mannini e Chiara Toti allo Spazio Mostre della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, con un articolato catalogo edito da Polistampa.