Parole
Lungarno, 01-05-2018, Tommaso Ciuffoletti
C’è stata una Firenze che amava e che giocava. C’è stata una Firenze che amava e rincorreva le straniere. Una Firenze che aveva ancora voglia di fare l’amore, di sedurre e scoprire nuove frontiere. Una Firenze di vini e ristoranti, di donne americane imbroccate con ardimento, di donne francesi sedotte con
garbo, di avventure ad est e macchine di classe. C’è stata una Firenze che s’offriva come teatro all’estro creativo di latin lover filosofi e romantici. Fu la Firenze di Luca Bigongiari, detto “il Bighe”. È la Firenze che Emanuele Baldi ed io, lontani eredi e sognatori indefessi, racconteremo attravers
o le parole del Bigongiari stesso, leggendo presso la libreria Todo Modo martedì 8 maggio, passi scelti dell’immortale opera del Bighe: “Diario di un latin lover fiorentino. La dolce vita, le donne e la Firenze degli anni Settanta, raccontati da un protagonista”. Mancare sarebbe un delitto contro l’amore.