Ricordando Lalla Azzaroli
La Toscana, 01-02-2018, Barbara Lombardi Santoro
Scomparsa nel 2017, è stata conservatore del Museo della Specola per oltre venticinque anni e donna impegnata in diversi ambiti culturali

Ho conosciuto Maria Luisa Azzaroli, meglio nota come Lalla, al club del punto croce. Allora ero segretaria nazionale della FIDAM (Federazione Italiana Amici dei Musei) ed avevo preso l’abitudine di accompagnare questo bel gruppo di signore abilissime nel ricamo e nel cucito in luoghi solitamente inaccessibili per ricambiarle delle tante gentilezze che loro usavano a me. Era il 1989 e Lalla entrò subito nel mio cuore. Si appassionò così tanto a queste gite che convinse anche il marito Augusto, noto paleontologo, a prenderne parte. Così i coniugi Azzaroli mi hanno seguito in tanti itinerari interessanti ed il loro entusiasmo era così contagioso che convinsero altre coppie a partecipare a queste iniziative. Negli anni Novanta organizzavo incontri con il professor Giovanni Cipriani per parlare della storia di una nobile famiglia nella cui casa, villa o giardino, si svolgeva la conferenza. Lalla ed Augusto erano sempre presenti ed anzi fu lei che un giorno mi chiese se poteva ospitare a casa sua, la domenica, questi incontri e se la potevo aiutare nell’organizzazione. Ne fui ben felice. Lalla allargò il cerchio delle conferenze inserendo personaggi di scienza e di cultura varia suoi amici. Durante i viaggi spesso mi raccontava la sua vita avventurosa ed io sempre le chiedevo di scrivere qualcosa perché sarebbe stato interessante far sapere quale donna speciale fosse. Ma lei rispondeva di no perché non sarebbe interessato a nessuno conoscere la sua vita. Quando poi Augusto cominciò ad a
vere problemi con l’Alzheimer, Lalla decise che era arrivato il momento di incominciare a scrivere il libro. È nato cosi Non avevo voglia di studiare, un’opera composita, un vademecum di vita e saggezza che davvero meriterebbe di partecipare a qualche concorso letterario. La piacevolezza del testo, la struttura in capitoli e per argomenti permette di sorvolare sulle parti più specifiche per leggere direttamente le pagine ch ogni lettore ritiene più interessanti e vicine al proprio gusto. Con mano leggera Lalla ci porta a scoprire la malaria a Khartum, il Natale in Equatoria, facendo un erudito accenno sulla storia del Sudan, raccontando la triste esperienza dell’alluvione e la paura avuta per Augusto, che si trovava a Praga mentre c’erano i carri armati russi. Ci delizia con il racconto della riqualificazione del castello di Sarre in Val d’Aosta e del Museo della Corona a Gressoney (collezione di caccia dei baroni Beck Peccoz). Ci porta alle Galapagos, alle Maldive e nella Terra del Fuoco. In Israele a Eliat e sul Golfo di Aqaba, in Somalia, in Etiopia, Eritrea India, Afghanistan, Namibia e Cina, insomma un viaggio in quattro continenti, a contatto con culture diverse tra loro e tutte interessanti. Un libro che narra storie, usanze e costumi, dandone descrizioni così vivide che ci sembra di essere lì, insieme all’autrice. Spesso quelle descritte sono realtà oggi profondamente cambiate che Lalla racconta con garbo alle nuove generazioni che non hanno più la fortuna di poterle conoscere. La passione cha ha accomunato i coniugi Azzaroli ed i loro figli è stata quella per la montagna. Lalla ci racconta alcune arrampicate in Va
l d’Aosta: Aiguille de Rochefort, Aiguille des Glaciers, Cresta Sud dell’Herbetet - Gran Paradiso, Cresta Signal al Monte Rosa, Lyskamm, la traversata dei Beithorn. La grande disponibilità verso gli altri, l’amore per la musica e per la pittura (era stata allieva in gioventù della signora Nerina Simi, nota pittrice fiorentina) le ha permesso straordinari incontri e la grande abilità nel creare rapporti l’ha portata a inventare o a partecipare ad associazioni per le quali ha profuso tante energie come il Musicus Concentus e il Soroptimist. La prima fu voluta da valenti musicisti del Teatro Comunale, del Conservatorio Cherubini e della scuola di Musica di Fiesole. Si riunivano alla Sala vanni della Chiesa del Carmine per fare musica da camera. Spesso utilizzavano anche l’Auditorium del Palazzo dei Congressi messo a disposizione da alcuni soci sostenitori. L’intento era avvicinare il pubblico all’ascolto della musica classica, obiettivo raggiunto con successo. Un altro suo grande amore è stato il Soroptimist presente in cinque continenti e in oltre ottanta nazioni. L’amica Anna Archi che l’ha ricordata qualche tempo fa in occasione dell’anniversario della sua dipartita, ne ha tratteggiato in maniera perfetta le finalità e la costruzione gerarchica, comunicando a tutti i presenti come Lalla abbia di anno in anno raggiunto le più alte vette del club con spirito di servizio e sempre spinta dall’affermazione della donna professionalmente qualificata. Oggi penso che la cara Lalla, nell’immensità del cielo, sia la promotrice di iniziative culturali che la rendono amatissima da tutti, così come lo è stata in terra.