Gli italiani alla conquista del mondo
Leggere:tutti, 01-12-2017, Andrea Coco
Sulle quattro testate del Palazzo della civiltà italiana, che si trova nel quartiere romano dell’Eur, si può leggere ″Un popolo di poeti di artisti di eroi, di santi di pensatori di scienziati, di navigatori di trasmigratori″, ma manca, chissà perché, ″di conquistatori″. Eppure i romani prima e gli italiani dopo hanno combattuto in moltissimi paesi del mondo, antichi e recenti. E quando non li hanno conquistati con la forza delle armi, ci sono riusciti utilizzando l′arma della cultura. E invece del genio militare italico si sente parlare di rado e dalla fine della seconda guerra mondiale in poi, le forze armate italiane sono state oggetto di una pesante campagna denigratoria, ai limiti dell′infamia.
Senso d’inferiorità derivante dalla sconfitta militare oppure crisi di rigetto dovuto al militarismo fascista, rimane il fatto che mill
enni di storia militare sono quasi finiti nel dimenticatoio, se non fosse stato per il lavoro di riabilitazione e riscoperta portato avanti da due ″stranieri″, Christopher Kelly e Stuart Laycock, autori del libro Italy Invades. Kelly, appassionato di storia militare, e Laycock, laureato in discipline umanistiche all′Università di Cambridge, hanno riunito in quest′opera un elenco in ordine alfabetico di tutti i paesi del mondo che gli italiani, dai tempi dell’impero romano fino ai nostri giorni, hanno raggiunto o invaso, con le armi o con la cultura. Il libro in primo tempo era stato ideato per un pubblico di lingua anglosassone, dove i pregiudizi nei nostri confronti sono ancora molto forti, con l′intenzione di rendere giustizia al nostro Paese, visto solo come la capitale della moda e del cibo. Tuttavia, nel corso della ricerca storica, sono emerse informazioni così in
teressanti da meritare una diffusione dell′opera anche nel Belpaese. Molti i luoghi comuni smascherati dai due autori, ad esempio che gli antichi romani non fossero solo degli esploratori quando sulle tracce della loro presenza sono state ritrovate nell′Africa Subsahariana, nella Penisola Arabica e nell′Europa settentrionale.
Oppure la scoperta che nel medioevo i mercanti italiani fossero arrivati nel Mar Nero, mentre in tempi più recenti soldati italiani abbiano combattuto negli eserciti di mezzo mondo, soprattutto Nord e Sud America, e durante il famigerato secondo conflitto mondiale la Regina Marina abbia percorso entrambi gli Oceani. Insomma, un libro che racconta le gesta di grandi avventurieri irrequieti, esploratori coraggiosi e grandi uomini d′arme, oltre che letterati e artisti. Con prefazione a cura del generale Basilio di Martino, e traduzione a cura di Chiara Moscardin.