La normalità appassionante di vite comuni
La Repubblica, 17-09-2017, Fabio Galati
Scrittura mista / I racconti
La normalità appassionante di vite comuni
La Repubblica (ed. Firenze) del 17/09/17 pag. 15

DISEGNARE col bisturi, questo fa Laura Del Lama nei sei racconti che compongono la raccolta A cosa servono gli occhi. La scrittrice fiorentina cesella i suoi personaggi, li coglie nell’attimo della debolezza, del rimpianto, della paura. Perlopiù spaccati familiari, quella normalità che speso nasconde storie incredibili e che l’autrice estrae senza mai aggiungere, senza sfiorare l’eccesso che rovinerebbe tutto. Come sempre nelle raccolte di raccoti non tutti hanno lo stesso ritm
o o spessore. Ma in ognuno dei sei si capisce l’intento di Le lama, la scrittura si muoverapida ed essenziale, ma incide in profondità: come un bisturi, appunto.
Prendiamo La cagna: lo stile epistolare è rischioso. L’attenzione del lettore cala facilmente. Raccontare usando la seconda persona singolare può respingere. Invece questa lettera di una madre condannabile ad una figlia che l’ha già condannata scorre senza asperità. E alla fine è impossibile non sentirsi accanto a quella mamma. Forse non l’assolveremo, ma certo in poche pagine l’abbiamo capita. I sentimenti, quelli forti. È il campo in c
ui gioca l’autrice. E non si tira indietro davanti al tradimento o alla famiglia che rischia di esplodere per le impossibili fughe della moglie-madre. I sentimenti, narrati sempre con grande asciuttezza, con una scrittura sorvegliata. Anche davanti al terremoto emotivo di altre assenza, come quella della sorella che scompare volontariamente. Alla fine scopriremo perché. O meglio lo intuiremo, perché per raccontare una bella storia non c’è bisogno di darle una fine netta. Anche la sospensione può essere sufficiente. Come sono sospese le esistenze di tanti. Del Lama descrive la normalità appassionante di vite comuni …