Un cuore e una Capannina
Panorama, 27-07-2017, Raffaele Panizza
La buonanima di suo padre si raccomandava sempre: «Nella vita, fai il meno possibile, ma fallo bene». E lui, ancora oggi, è convinto d’aver seguito alla lettera il consiglio paterno, pur coi limiti imposti dall’astrologia: «Che vuol fare, sono un gemelli... e i gemelli son portati a giocherellare un po’» dice Gherardo Guidi, coi suoi occhiali padronali dalla montatura Cartier, l’anello cardinalizio, l’umiltà di circostanza e l’accento toscano. Seduto a un tavolino dei Bagni Roma di Levante a Forte dei Marmi, una delle sue proprietà in Versilia insieme al Grand Hotel Imperiale, fa un cenno con la mano e dice: «Vede? È la piscina più bella di sempre, dopo quella costruita a Roma da Nerone». Unica falla, quest’ultima, in una tendenza alla vanit&agra
ve; che Guidi solitamente dissimula piuttosto bene. Al ristorante («….Il migliore del mondo!») c’è Alberto Gilardino, in attesa di nuova squadra. Ci sono Adriano Galliani ed Enrico Preziosi, rispettivamente pensionato e aspirante tale del rutilante mondo del calcio. Quindi il commendator Garrone, vip assortiti e poi lui, uomo di perseveranza, senza dubbio. Sposato con Carla da 48 anni, gestisce locali notturni ininterrottamente da 57, record mondiale a quanto pare, da quando suo padre, proprietario terriero a Castelfranco di Sotto, gli regalò la balera del paese pur di non farlo emigrare a Roma, dove sognava una carriera da batterista. «Inaugurai La Sirenetta il 27 ottobre del 1960, e capii subito che avrei valorizzato le orchestre e i grandi artisti dal vivo: chiamai Gino Paoli. Poi Little Tony, che si present&o
grave; a bordo di una Jaguar targata San Marino. Quindi Alighiero Noschese e Fred Bongusto, Mike Bongiorno e Pippo Baudo. Facevo pagare gli uomini cento lire e le donne cinquanta: per esser certo che venissero, le mandavo con l’autobus nei paesi vicini». Poi vennero il Carillon, I Tigli e il Régine a Firenze. Quindi lo Sporting Club a Bologna. E infine i due locali leggendari che l’hanno reso a sua volta una leggenda: la Capannina di Forte dei Marmi, rilevata esattamente quarant’anni fa. E La Bussola, dal 1983, dove ha lanciato la brigata di Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni. Una storia che ha raccontato nel libro Così ho sedotto la notte, appena uscito per le Edizioni Polistampa: «Perché suvvìa, tutto si può dire di Gherardo Guidi, ma non certo sia un bischero».