Erbe, carni e pesce. L’alimentazione nella Valdinievole Medievale e Moderna
Studi Medievali, 01-01-2017, Davide Cristoferi
Il volume raccoglie gli Atti della Giornata di Studi “Enrico Coturni” del 30 maggio 2015 dedicati alla storia dell’alimentazione in Valdinievole fra Medioevo ed Età Moderna, a cura dell’Associazione Culturale Buggiano Castello, della Biblioteca Comunale di Buggiano, della sezione locale dell’Istituto Storico Lucchese e della Società Pistoiese di Storia Patria. L’obiettivo del Convegno era rilevare le peculiarità della sub-regione all’interno del quadro toscano, offrendo, nell’anno dell’EXPO di Milano, una prospettiva storica e critica sulle problematiche dell’alimentazione, dell’agricoltura e del commercio del cibo, allo stesso tempo generale e particolare. La prospettiva generale offerta dal Convegno non risulta pienamente negli Atti per l’assenza di due relazioni, mentre quella locale è svolta da sei contributi distinti fra loro per tematiche, cronologia, fonti impiegate e metodologie di ricerca. L&rsq
uo;autore svolge una sintesi delle principali caratteristiche geografiche, ambientali, produttive e commerciali della Valdinievole nel tardo Medioevo. La Valdinievole appare nel XV secolo, attraverso la documentazione privata e commerciale del mercante pratese Francesco di Marco Datini, ricca di vini trebbiani, di pesci d’acqua dolce, melaranci, orti, frutteti, dimostrando la propria specificità sub-regionale, la sua connessione ai mercati delle città toscane e le molteplici implicazioni legate alla storia dell’alimentazione. Tale prospettiva offre da decenni, limitandosi all’ambito medievistico, rilevanti contributi per la storia della cultura e della mentalità, la storia economica e materiale, quella urbana e rurale, senza tralasciare gli studi di ambito locale. Questa ricchezza di approcci deve essere ben maneggiata, secondo l’autore, per non scadere nel mero descrittivismo ma, in una tensione fra storia locale e storia generale, aiutare a comprendere la
realtà storica del profondo rapporto fra la terra e l’uomo, spesso oggetto di mistificazioni. La Valdinievole viene così osservata attraverso la lente degli statuti delle sue comunità: se ne descrivono minutamente le coltivazioni, l’allevamento locale e transumante, la vitivinicoltura e la fienagione, la castanicoltura, l’ortofrutticoltura, la caccia e la pesca, l’attività di fornai, vinattieri e beccai. La forte vocazione agricolocommerciale del territorio si riflette inoltre nel Catasto fiorentino del 1427, da cui si rileva una particolare struttura insediativa e sociale: prevalenza degli insediamenti accentrati sulle coste collinari, scarso appoderamento, una povertà minore rispetto ad altre zone dello Stato di Firenze. Il testo si conclude con un richiamo a ricerche più attente allo studio delle ‘terre’ toscane, i centri urbani senza titolo di città, come in Valdinevole, e al carattere dinamico dei paesaggi agrari.