Visioni di Praga nel mondo di Jaroslav Seifert
Slavia, 01-01-2017, ––
Poeta e giornalista, vincitore del Nobel per la letteratura nel 1984, Jaroslav Seifert (Praga 1901-1986) è considerato il cantore del popolo ceco. La sua parabola umana e artistica, pressoché sconosciuta in Italia, è raccontata dal fotografo Francesco Jappelli nel volume Visioni di Praga nel mondo di Jaroslav Seifert, che affianca i versi dell’intellettuale ceco a suggestivi scatti in bianco e nero della capitale boema. Jappelli, fotografo a partire dagli anni ’80 dedito soprattutto allo studio di paesaggi urbani, è già autore dei libri Da Praga 1983-1988. Immagini di una topografia letteraria (2008) e Un’altra Praga-Jiná Praha (2010). Nel suo nuovo lavoro l’obiettivo sembra far
rivivere una città di altri tempi, fatta di strade e piazze, palazzi e scuole, chiese e cimiteri perlopiù lontani dai circuiti del turismo e spesso ignoti al normale visitatore. È la Praga dove Seifert visse l’intera esistenza e a cui fu unito in uno stretto legame durante il lungo percorso creativo che lo vide interprete e testimone per eccellenza degli avvenimenti più importanti del paese, comprese le due guerre mondiali, l’occupazione nazista e il più buio stalinismo, il difficile periodo dell’invasione russa del ’68 e la “normalizzazione” socialista di Husák. “Gli scorci di città in bianco e nero” scrive Dario Massimi, “sono il giusto cont
rappunto alle parole di Seifert e, così come il poeta trasforma la materia reale del ricordo in una invenzione artistica, così lo sguardo del fotografo trasforma un angolo reale di una città a noi contemporanea in un’astrazione che, in una sorta di finzione artistica, ci riporta indietro di decenni. Il volume, provvisto di apparati che approfondiscono la storia di Praga e del Nobel ceco, è incentrato su un attento montaggio di testi e immagini, in cui ogni frammento letterario è accostato alla fotografia del luogo praghese corrispondente, in un affascinante viaggio ideale nella vita di Jaroslav Seifert dalla nascita nel quartiere di Žižkov fino agli ultimi giorni di vita nella casa di Břevnov.