Le piante dicono
Informatore, 01-12-2016, ––
Storie e segreti delle piante in un grande dizionario

Il glicine si arrampica e si avvolge a qualunque sostegno gli sia vicino: è simbolo di amicizia. Ma anche di forza segreta: i suoi tralci possono soffocare grosse piante e piegare inferriate. Il cipresso, col cui legno per secoli si sono costruite le bare, indica oltretomba e lutto. Il biancospino ci ricorda invece la speranza: fiorisce quando fa ancora freddo. Ma a seconda delle epoche e delle diverse culture, una pianta assume significati anche molto diversi. Per questo i coniugi Carlo Lapucci e Anna Maria Antoni hanno compilato negli anni un dizionario illustrato di oltre 400 pagine, La simbologia delle piante (ed. Sarnus), che ci racconta i segreti di 365 specie vegetali, dalla A di abete fino alla Z di zucca.
L’uomo an
tico pensava che ogni pianta fosse abitata da un’anima, con la sua personalità e il suo carattere, così come i boschi, le fonti, i fiumi, le montagne e gli abissi. Anello fra vita minerale e animale, fra materia e spirito, fra terra e cielo, il regno vegetale sembra racchiudere in sé il mistero della vita, e per questo ad alberi, piante, fiori e frutti sono stati attribuiti nei secoli diversi significati. Carlo Lapucci, esperto di linguistica e tradizioni popolari, autore di numerosi saggi e romanzi, ha condotto lunghi studi assieme alla moglie botanica Anna Maria Antoni, scomparsa prima della pubblicazione del libro, per ricondurre a ogni specie gli aspetti culturali ad essa associati. Dopo la descrizione scientifica, compresi colori, profumi e periodi di crescita o maturazione, s
i arriva agli usi tradizionali e moderni, ai significati più o meno manifesti, alle storie e alle leggende. La materia è vastissima, e per ogni voce di pianta ne compaiono altre, ad essa collegate per similitudine o parentela, analogie o collegamenti che si sono determinati nei secoli. E un’attenzione particolare è dedicata ai nomi popolari o volgari (come dente di leone per il tarassaco o erba dei ladri per lo stramonio), perché questi, frutto di una lunga pratica, individuano spesso caratteristiche fondamentali, aspetti e metafore che possono sfuggire anche all’occhio dello scienziato. Curiosità, aneddoti più o meno celebri e riferimenti a letteratura e folklore rendono il volume una lettura colta e allo stesso tempo piacevole e alla portata di tutti.