Sulle tracce del «Bardiccio»
La Nazione, 28-05-2017, Guglielmo Vezzosi
Ma che cosa è il «Bardiccio», oltre al titolo del gustoso – è proprio il caso di dirlo – volume di Alessandro Sarti (edizioni Polistampa)? Risposta: è una salsiccia povera fatta con le carni meno nobili del maiale (cuore, polmoni, fegato e altro ancora), insaporito col finocchio selvatico. Il libro – impreziosito da una gustosa copertina disegna
ta da Staino (i diritti del libro andranno interamente alla Fondazione Tommasino Bacciotti) – è un elogio del bardiccio, della sua storia (tante le immagini in bianco e nero per far rivivere e ricordare le tradizioni del tempo che fu), della cura nel prepararlo che fu autentica vocazione di un territorio e di come cucinarlo. Un amarcord gastronomico ma anche di costume e sociologico
, così bello (e buono) da far venire l’acquolina in bocca e la voglia di precipitarsi in salumeria per comprare il «bardiccio». Non mancano interviste a togati macellai che trattano il prelibato «articolo» e, infine, chiude il volume una ricca sezione di ricette in cui il bardiccio è protagonista nei primi piatti, nei secondi e perfino nei dessert.