I fratelli diversi, un ritratto per due
Corriere fiorentino, 24-07-2016, Luca Scarlini
I due fratelli Bueno, Antonio e Xavier, arrivarono a Firenze da Ginevra nel gennaio 1940. Era tempo di guerra: un inverno rigido, in cui i due giovani artisti giungevano alla loro nuova residenza, dopo aver molto girovagato per l’Europa col padre giornalista e pittore dilettante. Il maggiore, Xavier, aveva già colto primi successi importanti a Parigi, dove si era messo in luce per il recupero di certe caratteristiche cromatiche della pittura spagnola barocca. I du
e durante il conflitto crearono opere insieme, come nel caso del Doppio autoritratto, conservato a Ivrea al Museo Garda. Proprio quell’opera che introduce a un mondo creativo condiviso, è stata scelta come immagine della retrospettiva curata da Stefano Sbarbaro a Villa Bardini (catalogo Polistampa). Nell’opera, pervasa da un realismo minuzioso, compaiono molti segnali delle predilezioni degli artisti, come un personale catalogo di passioni condivise. Si nota
no infatti una pubblicazione su Rembrandt, sulle pareti una targa con l’indirizzo del Faubourg Saint Honoré e le riproduzioni de Le Déjeuner dans l’atelier di Manet, negli scaffali di una piccola biblioteca spicca il chiaro profilo di una dama del Pollaiolo. Dopo la guerra i due parteciperanno alla breve e complicata esperienza dei Pittori moderni della realtà (con Acci, Annigoni e Sciltian) per poi separarsi e seguire percorsi molto diversi.