Diari e memorie: Lalla Azzaroli si racconta
La Toscana, 01-06-2016, Barbara Lombardi Santoro
Conosco Lalla Azzaroli da tanti anni ed è grazie a lei che sono entrata a far parte del Club Soroptimist di Firenze. Lei ed il professor Augusto Azzaroli mi hanno seguito in tante occasioni: gite, viaggi, convegni, presentazioni di libri, pranzi e cene. Il saperli presenti mi dava sicurezza e quando Lalla mi osservava con i magnifici occhi chiari, capivo subito se ero nel giusto o se dovevo cambiare qualcosa. È stato proprio durante questi piacevoli incontri che sono rimasta affascinata dai suoi racconti, dalla vita avventurosa che aveva vissuto. Più volte le ho chiesto di renderci partecipi di questa sua esperienza vitale stupenda ed affascinante. Ciascuno di noi è troppo indaffarato alla ricerca del proprio ego, delle soddisfazioni personali, dell’essere in cima ad una scala sociale e come tale attanagliato dalla paura di perdere questa vetta. Spesso non si vede la “persona” che c’è davanti quasi questa fosse diventata invisibile. Questo non succede con Lalla; con lei ci sentiamo sempre al centro del suo discorso in un mondo di tenerezza che diventa ossigeno per noi. Lalla non ci fa sentire mai soli. La sua intelligenza v
iva e vibrante fa nascere qualcosa di speciale ad ogni incontro, non esercita alcun potere nei confronti di chi le è accanto, anzi è un’offerta d’amore continua quella che ci regala. Per questo vorremo essere come lei ed è per questa ragione che l’ho incitata tanto a scrivere questo testo, quasi a carpire da queste sue pagine un “vade mecum di saggezza”. Una sapienza antica in cui si mescolano amore profondo per il consorte, per la famiglia, per le radici che non vanno mai recise ma coltivate e annaffiate con costanza, alla ricerca di quella gioia che è molto più vicina di quanto noi crediamo. Lalla in “Non avevo voglia di studiare. Una naturalista si racconta attraverso quattro continenti” ci fa partecipi della sua vita avventurosa e ci porta con mano leggera ad Equatoria nel Sudan, alle Galapagos, nella Terra del Fuoco, alle Maldive, in Somalia, in Etiopia, in Eritrea, in India, ad Israele, in Afghanistan, in Namibia, in Cina... Ci guida fra le più belle montagne dell’Italia e della Francia, perché insieme al marito ha tanto amato i monti, vissuti spesso “con la corda in spalla
e la piccozza”. Infine ci racconta in pagine dense di sentimento le sue esperienze nelle varie case in cui ha vissuto. Lalla ci guida con mano leggera nelle case umili come le capanne dei Latuka in Equatoria o nelle tende dei nomadi afghani così come nell’abitazione dei coniugi Macleayin Scozia: una curiosa villetta di legno e vetro nella quale un battello che navigava sul fiume sembrava quasi entrare in salotto. Con la stessa eleganza ci fa fare capolino nella meravigliosa e splendida dimora veneziana sul Canal Grande dell’amica Kenta, Angelica Bortolotto Alverà per poi concludere con l’abitazione dei coniugi Poli la cui casa è davvero un esempio di “cultura, simpatia, intelligenza” come lei ci dice (ed io aggiungerei raffinatezza e calore, dal momento che i cari amici Mariella e Sandro sono architetti di grande spessore e buon gusto). Conclude, infine, con gli appartamenti in cui lei ha abitato e che tutt’ora offrono calore e tanta cordialità. Questo libro intrigante edito da Polistampa nella collana: ”Diari e Memorie” avrà molto successo e se lo leggerete mi ringrazierete del suggerimento.