“Il fuoco dentro” di Riccardo Nencini, scritti inediti di Oriana Fallaci: “Firenze matrigna con i suoi figli migliori”
Huffington Post, 21-03-2016, Laura Eduati
Antipatica, spigolosa, arrabbiata con l’Islam, superbamente chiusa come in una torre d’avorio nell’appartamento di Manhattan. E soprattutto in continua lotta con la sua Firenze. “Questa è l’unica immagine che sopravvive a Oriana Fallaci. Come suo amico intimo sento il bisogno di ricostruire le parti mancanti. Fu lei stessa a dirmi: pensaci tu a raccontarmi alla città che mi tratta male”.
Riccardo Nencini (Psi), oggi viceministro ai Trasporti dopo una lunga carriera politica al consiglio regionale toscano, racconta che una notte ricevette una chiamata da New York. “Era lei, litigammo per ore per una vicenda legata come sempre alla sua città natale. Alle otto del mattino dissi: signora Fallaci, di cosa stiamo parlando esattamente?”. In quel momento passarono a darsi del tu e rimasero amici fino alla sua morte nel settembre 2006.
Dieci anni dopo Nencini pubblica Il fuoco dentro. Oriana e Firenze (Mauro Pagliai Editore, pp. 176, euro 10), libro che accosta frammenti della vita adolescente della Fallaci negli anni di guerra e della liberazione, al rapporto tempestoso con la sua città natale e alle polemiche con gli amministratori fiorentini, in particolare
per l’accampamento dei somali tra il Battistero e la Cattedrale nel 2000, poi l’apocalittico avvertimento ai suoi concittadini in occasione del Social Forum (“abbassate le serrande, chiudetevi in casa!”) e infine, come un boccone andato di traverso, la concessione regionale della Toscana alle mutilazioni genitali “protette”.
“Oriana trovava giustamente questa decisione politica il frutto di una Europa che non difende i propri valori, un’Europa stanca che tollera l’arretramento dei diritti individuali in nome di un multiculturalismo peloso”, spiega all’Huffington Post il viceministro, che già nel 2007 aveva scritto un fortunato memoriale sulla Fallaci intitolato “Morirò in piedi”. “Sull’Eurabia e la guerra tra Islam e Occidente non sono mai stato d’accordo, ma sulla difesa delle conquiste europee aveva ragione, una ragione postuma anche dopo i fatti di Charlie Hebdo e le molestie di Colonia”.
All’epoca invece la sinistra, tranne pochissime eccezioni, lasciò sola la Fallaci. Non soltanto per l’editoriale ormai celeberrimo “La rabbia e l’orgoglio” sull’11 settembre 2001,
ma anche per quelle opinioni scagliate come boomerang: “Si sentiva figlia non della sinistra comunista ma della sinistra laica e libertaria di ispirazione socialista, per questo soffrì: rimase orfana”. E poi la sofferenza di non ricevere un riconoscimento aperto e affettuoso dalla città di Firenze. Tiziano Terzani portato in trionfo mentre a lei nessuno aveva dedicato il fiorino d’oro, il riconoscimento massimo.
“Il fuoco dentro” non è soltanto un pegno alla memoria di un’amica generosa e gentile. Tra i capitoli che ritrovano le tracce della Fallaci dimenticata trovano spazio due leader oggi protagonisti della vita politica italiana, Matteo Renzi e Beppe Grillo. Il primo si schierò apertamente con la reporter e scrittrice contro le mutilazioni genitali “controllate”, tanto da dedicarle la sala stampa a Palazzo Vecchio.
Il secondo, non personalmente ma attraverso un comitato che già si richiamava al comico genovese, scrisse numerose mail per protestare contro la medaglia d’oro che finalmente Firenze nel 2006 aveva deciso di consegnare alla sua cittadina più famosa nel mondo. In nome di Oriana era già nato lo scontro futuro.